La casa è davvero di chi l’abita. Si va avanti!

Oggi, 14 marzo, ci siamo recati alle ore 7 e 30 in via Sassari 119, in vista del previsto sfratto programmato per le 9 di questa mattina nei confronti del signor Carlo Sedda.
Da subito abbiamo parlato con i familiari per richiedere la presenza del medico di fiducia così da poter avere fra le mani un esposto sulle condizioni di salute del protagonista della triste vicenda, in modo tale che venissero consegnate all’ufficiale giudiziario per far presente delle difficili condizioni di salute in cui versa il nostro Amico.
Come previsto, alle ore 9, alcuni cittadini sensibili, hanno preso parte al presidio portandogli solidarietà e vicinanza.
Numerose le forze dell’ordine che hanno presenziato previo avviso da parte di terzi per “paura” che ci fossero tafferugli. Contrariamente alle loro aspettative, la situazione si è mostrata pacifica per tutto il corso della manifestazione.
Alle ore 11 l’arrivo tanto atteso dell’ufficiale giudiziario, scortato dalle forze dell’ordine, col quale si è instaurato un dialogo volto al rinvio dell’atto di sfratto, segnalando le precarie condizioni di salute del signor Carlo e il suo diritto a dover continuare ad abitare la propria casa, in cui risiede da ormai 60 anni.
Successivamente, l’ufficiale giudiziario si è recato all’interno dell’appartamento in cui ha potuto constatare di persona, con la supervisione del medico di fiducia, l’impossibilità dell’interessato al poter compiere spostamenti e dunque l’uscita dall’abitazione.
Dopo aver discusso a lungo con i presenti all’interno della dimora, il suddetto mette a verbale la situazione nella sua interezza, segnalando la presenza di amici e familiari all’esterno della casa (totale assenza dell’amministrazione comunale), e in difesa del diritto del signor Carlo a stare dove è sempre stato, rimandando di fatto l’atto di sfratto in data 10 aprile, alla medesima ora. Ha altresì dichiarato che si recherà, come prassi, con un medico fiscale dell’ASL per avere un parere neutro sull’aspetto medico di tutta la vicenda e constatare così l’effettiva impossibilità del nostro protagonista a lasciare l’abitazione.
Questa mobilitazione ha dunque avuto un esito positivo, per quanto parziale, e non possiamo che gioirne.
Come Collettivo, continueremo a seguire la vicenda da vicino, con la decisione di presenziare il 22 marzo 2017 alle porte del Tribunale di Sassari, in vista dell’udienza riguardante il caso che vede Carlo protagonista contro la nipote, colei che ha spinto per lo sfratto dello zio da prima intimidandolo all’abbandono dell’appartamento e, successivamente, a seguito del ricovero d’urgenza del signore, approfittando infimamente della triste situazione per provvedere al cambio di serratura e allo svuotamento dei beni mobili e del denaro presenti all’interno della casa.
Siamo altamente sconcertati dal fatto che persone del genere abbiano voce in capitolo e che possano riuscire a vincere delle cause che di giusto hanno ben poco. Perchè qui non si tratta di un semplice atto burocratico, in cui si constata che la nipote sarebbe beneficiaria dell’eredità dell’appartameno da parte della madre (sorella di Carlo), ma si tratta di ignorare che vi sia la presenza di un essere umano ancora in vita e in situazioni precarie, dal punto di vista della propria salute, che abita la casa e non intende lasciarla per far comodo a meri interessi economici da parte della nipote.
E dunque questa prima battaglia è vinta, sperando che le prossime vicende del caso che andranno a seguire avranno lo stesso esito, consapevoli del fatto che la casa sia un diritto insancibile di qualsiasi essere umano e che questo sia stato riconosciuto da tutti i presenti questa mattina. Un ringraziamento dunque a chi ha sostenuto la causa e a chi continuerà a dare il sostegno a queste iniziative.
Invitiamo dunque tutti a presenziare il 22 marzo sotto il tribunale di Sassari per seguire da vicino gli esiti della vicenda, sperando che si concluda con la definitiva vittoria di Carlo, ed eventualmente il 10 aprile per riportare al nostro Amico la nostra più calorosa vicinanza, sperando di essere di maggiore presenza.
LA CASA É DI CHI L’ABITA, É UN VILE CHI LO IGNORA!
Il Collettivo.