4 MARZO ORE 19,00 presso il “centro liberato” PANGEA Porto Torres
PIA BRANCADORI, GRAZIA DENTONI,BETTINA PITZURRA, GIANCARLO MURRANCA PRESENTANO IL FILM
“NURAXIA 2009” pratiche di teatro nei nuraghi regia di Grazia Dentoni.
L’associazione culturale Ananche presenta il film Nuraxia 2009 pratiche di teatro nei nuraghi Realizzato col contributo della Regione Sardegna, della Provincia di Cagliari e del Comune di Orroli. La presentazione del film è a cura di Bettina Pitzurra e Grazia Dentoni Il film fa parte del progetto “IL TEATRO DI PACE IN SARDEGNA” e narra della fantascientifica avventura di 7 artisti selezionati da tutto il mondo (Sardegna compresa) dentro al Nuraghe arrubiu di Orroli, sotto la direzione della Santa Drammaturgia a cura di Grazia Dentoni. Arte e scienza si incontrano legate dal filo rosso de I RACCONTI DELLA NURAGHOLOGIA di Raimondo De Muro. Molti gli ospiti coinvolti tra scienziati e artisti a trattare il tema di sa Nuraxia in un cerchio dondolante al ritmo dell’Andimironnai.
Evocazioni mnemoniche d’identità… “Tu speri che ti cadano le catene che porti nascoste dentro e ti si accendano le lampade spente da sè senza alcuna volontà da parte tua? Dì tu se sei un uomo, creatura viva dell’ universo, dì tu cosa vuoi fare? Cosa voglio fare ? Una e basta voglio fare, da me. Nell’universo dove sono, dove sia, voglio fare da me! Voglio essere vomere che ara in terre d’odio per farci crescere amore, voglio essere radice di pianta secolare per farci passare nel tuo tronco vuoto, fiumi di onde di godimento.” (Raimondo Demuro)
Il nostro percorso inizia cinque anni fa con lo studio dei testi “ i racconti della nuragheologia” di Raimondo de Muro. I testi raccontano le vicende e i personaggi di un antica comunità ademprivile, comunità che faceva risalire le sue norme di vita al periodo nuragico, a “ sa nuraxia”. Il contenuto narrativo, insieme alle intricate vicende di alto spessore drammaturgico, ci tramanda anche tutta una serie di usi e costumi (dicius, feste, canti) ben lontani dal folklore. La lettura ci rimanda a particolari sentimenti dell’uomo verso la vita di straordinaria attualità e universalità, “ educare l’uomo ad essere uomo ”… Abbiamo cominciato a praticare l’Andimironnai, canto ancestrale, e a ripercorrerne le tracce storiche. Successivamente questo canto è stato
condiviso col pubblico, (“Sinnus” 2005, “N.a.t.o. in casa” 2006, “Danza in genere” 2008, “Rimbalzi 1” 2008, “il filo del discorso” Barumini 2008) . Il percorso prosegue attraverso : interviste ai vecchi e ai giovani, condivisione dell’Andimironnai in situazioni pubbliche e non, sperimentazioni e confronti con altri artisti e studiosi locali. Abbiamo ripercorso i passi di Demuro per le strade di Siurgus Donigala e
incontrato e intervistato le persone che nel paese lo avevano conosciuto. Grande la generosità degli abitanti di Siurgus e di Donigala che ci hanno incantate coi loro “contus antigos”. Decidiamo di raccontarla “sa nuraxia”,oralmente, come si faceva un tempo. Aggiungere a queste narrazioni la narrazione del nostro viaggio sulle tracce della Nuraxia, forse anche cantarla…
E’ avvenuto a Donigala, l’incontro col maestro Felice Cassinelli, che ha trovato interessante la nostra proposta di traduzione del canto a tenores per voci femminili. Cassinelli mette a disposizione del progetto la corale di Donigala. Crediamo nel corpo come immediato tramite narrativo, così che abbiamo tracciato un training fisico che ripercorre i primi 12 mesi di vita degli esseri umani, mesi in cui il nostro corpo impara quasi tutto ciò che usualmente il corpo di un essere umano conosce: Posizioni orizzontali, percezione dello spazio, del tempo, posizione verticale, camminate, corse, salti.
Un sentiero che riconduca a sé stessi, al passato e al presente. Un passo indietro e un passo avanti, un “anda e torra” come nel ballo sardo e nell’Andimironnai.
Partecipiamo nel 2008 al premio istituito dalla Provincia di Cagliari per la scrittura di un atto unico teatrale sulla società e civiltà nuragica, con l’opera intitolata Andimironnai, vince l’edizione del libretto teatrale che verrà distribuito in tutta la provincia. La scelta di “abitare” il nuraghe è dovuta alla straordinaria possibilità di ambientare “Andimironnai”, l’atto unico teatrale scritto da Grazia Dentoni e Manuela Uccheddu, esattamente nell’ambientazione in cui si svolge l’azione scenica.
Crediamo fortemente che sia anche l’enorme possibilità di vivere una straordinaria esperienza di connessione tra il mondo antico e quello moderno. Tra i vari strati del sé e dell’altro da sé. Il sogno che sembra ora trasformarsi in realtà era di poter praticare questi canti , queste narrazioni (esercizi di memoria), e queste azioni fisiche all’interno della costruzione nuragica definita nei racconti di De Muro, la più possente, la più autorevole: il Nuraghe Arrubiu.