Domenica 30 Giugno ore 18:30 presso il C.s.o.a. Pangea a Porto Torres si terrà la prima assemblea pubblica contro l’installazione di un nuovo Radar nel parco nazionale dell’Asinara.
Interverranno:
*Ing Coraddu (esperto sugli effetti nocivi delle onde elettromagnetiche)
*Comitato No Radar Olbia.
L’invito è esteso a tutti i cittadini di Porto Torres e zone limitrofe.
COSA FANNO I RADAR
– Nuociono gravemente alla salute umana e ambientale in quanto emettono impulsi di microonde di grande potenza (dai 25 ai 50 KW), con effetti particolarmente devastanti in un territorio come l’Isola dell’Asinara classificata sia come SIC (zona di interesse comunitario) sia come zona di protezione speciale per i volatili;
– Rappresentano un’ennesima servitù militare in un territorio già spogliato e devastato quale è quello di Porto Torres, che paga ancora oggi in termini di salute e disoccupazione, l’imposizione industriale e l’annichilimento delle sue potenzialità produttive;
– Distrugge l’idea di tutela e valorizzazione dell’Isola dell’Asinara investendo nella distruzione del territorio attraverso la sua militarizzazione, sottraendolo così agli interessi e alle capacità della comunità che nella stessa aveva visto la possibilità di ridisegnare una nuova identità economica e sociale di Porto Torres e del suo Golfo;
COSA NON FANNO I RADAR VTS
– Non prevengono gli incidenti in mare come dimostrato dai numerosi casi di incidenti verificatisi là dove questo sistema è già presente (Messina e Maddalena 2012); le principali motivazioni di incidenti a mare, infatti, come dimostrato dai dati e sottolineato dal sindacato dei marittimi, sono da rintracciarsi non tanto nella carenza di informazioni a bordo (radar) quanto sull’impreparazione del personale, l’obsolescenza delle navi e l’inadeguatezza della strumentazione di bordo;
– Il sistema VTS non è una valida alternativa al sistema AIS (Automatic Identification System), perfettamente funzionante e riconosciuto internazionalmente, basato su trasmettitori in banda VHF di potenza assai ridotta (attorna ai 10KW) con rischi limitati per la salute umana e ambientale.
COSA VOGLIAMO
– Che lo Stato non investa in un sistema a forte impatto ambientale e senza nessuna vocazione occupazionale. Ripartiamo dalle potenzialità del territorio, investendo in progetti di ricerca sul patrimonio archeologico, paesaggistico e faunistico dell’isola e progetti di valorizzazione del beni culturali e ambientali;
– Proponiamo l ’Asinara come esempio di sviluppo alternativo e sostenibile del territorio della Nurra;
– Suggeriamo un modello di turismo a impatto zero dal punto di vista ambientale che valorizzi la cultura locale fuori dai cliché folkloristici;
– Miriamo alla creazione di occupazione per il personale del comparto industriale in dismissione, nell’ambito del recupero e della tutela del territorio dell’isola dell’Asinara attraverso la formazione professionale;
– Organizziamo percorsi di agricoltura sociale tesi al rilancio del comparto agricolo e alla realizzazione di percorsi di inclusione sociale, la cui validità è dimostrata dai numerosi progetti attivi in Sardegna e fuori;
– Includiamo il comparto della piccola marineria di Porto Torres nel potenziamento del sistema di collegamento tra l’isola e la terra ferma;
COSA VOGLIAMO FARE
Il Comitato nasce con l’obiettivo di opporsi con tutti gli strumenti necessari alla costruzione del radar dell’Asinara attraverso il coinvolgimento delle comunità locali, poiché pensiamo che solo attraverso la partecipazione diretta e di tutti sia possibile ridisegnare una nuova prospettiva per il territorio.
A tal fine il Comitato intende organizzare azioni di informazione pubblica, presidio del territorio, iniziative volte alla valorizzazione del territorio.